Rodolfo Marasciuolo, detto Rudy, romantico giardiniere e artista.

di Marita De Boni

L’Italia è un paese pieno di giardini, alcuni famosi, altri nascosti, ognuno diverso dagli altri perché i luoghi in cui sorgono, i fiori e le piante che li caratterizzano sono differenti. Ma anche perché la mano dell’uomo li ha resi tali con opere uniche.

A rendere unici i giardini e i parchi di Torino ci ha pensato Rodolfo Marasciuolo, Rudy, il romantico e sensibile giardiniere alle dipendenze del Comune, che di giorno lavora per tenere in ordine il verde pubblico e di sera si trasforma in artista. Rudy crea meravigliose installazioni con materiale di recupero (plastica, legno e ferro) dando nuova vita agli oggetti che trasformano i parchi in giardini incantati, animati da storie e personaggi da fiaba. 

Sicuramente molti, camminando nei parchi di Torino, le avranno notate le sue opere che spuntano tra il verde degli alberi. Chi ha attraversato i Giardini Lamarmora in via Cernaia ha avuto modo di vedere la scultura di una donna mentre innaffia i fiori del giardino. Nel parco del Valentino c’è una delle sculture più gettonate dagli innamorati, quella che rappresenta due lampioni seduti su una panchina e appoggiati l’uno all’altro e poi un pescatore che riposa sulla panchina nei pressi di un fiumiciattolo, e il “pozzo del ranocchio. Nei pressi di piazza Castello si trova un gatto che tenta di acchiappare una farfalla posata su un lampione; in piazza Carlo Alberto una violinista in sella a una bicicletta viene trainata da due farfalle; al parco Rignon si trovano invece una ragazza su un’altalena, una voliera da cui fuoriescono farfalle e un Pinocchio steso su una panchina, intento a leggere un libro.

La nascita delle idee

Ma come nascono queste idee? “Prestando attenzione alle persone, agli amori che nascono e finiscono nelle panchine dei giardini pubblici, agli oggetti che vengono abbandonati” dice l’artista che oltre alla creatività mette a disposizione della sua arte anche tanto amore. Le sue opere parlano per lui e danno l’impressione che il loro creatore sia innanzitutto una bella persona, gentile e sensibile, una persona che ha dento tante cose da raccontare, un mondo di idee, sensazioni e magia che prendono forma in figure leggiadre e fiabesche.

Come ad esempio le opere installate ai giardini La Marmora negli ultimi 5 anni che l’artista chiama il “sogno di un incontro” e che narra così:

Bici creazione di Rodolfo Marasciuolo

Cinque anni fa, arriva un uomo su un velocipede; la primavera successiva si vede una panchina con sopra solo un libro e una farfalla (le farfalle, assieme ai gatti, sono tra gli animali preferiti dall’artista) perché l’uomo è andato via, ha atteso invano qualcuno che non è arrivato. L’anno dopo compaiono l’uomo e una donna insieme su una bicicletta. È la realizzazione di quello che l’uomo immaginava durante la sua attesa sulla panchina: inizia così il racconto del suo sogno, una storia nella storia.
La donna ha in mano la rosa che l’uomo aveva portato con sé all’inizio. Questa immagine simboleggia il lungo cammino che i due si preparavano a fare insieme. Un cammino spensierato, gioioso, con la bici che suggerisce l’idea di primavera, cioè quando la natura si rinnova e rinverdisce. Nasce una nuova vita, insomma, ed è anche il motivo per cui Rudy in questo periodo dell’anno rinnova le sue opere.

A primavera le nuove opere

La quarta primavera presenta una finestra aperta da cui si intravedono il profilo dell’uomo e della donna che si baciano. Il quinto anno ecco apparire una donna che innaffia fiori (secondo l’artista si prende cura dell’amore stesso. Lo coltiva, lo fa crescere “cosa che le donne tendono a fare più spesso rispetto agli uomini” afferma) e regge un ombrellino per ripararsi dal sole. Il velo di suddetto ombrellino, tra l’altro, è stato cucito all’uncinetto dalla madre di Marasciuolo.

La conclusione di questo sogno d’amore è rappresentata da due siepi a forma di cuore che si trovano ai due ingressi del giardino.

Rodolfo Marasciuolo ha iniziato la sua arte con le Olimpiadi Invernali del 2006 per le quali ha realizzato i 5 cerchi del simbolo. Anche se ritiene di completare un lavoro fatto da altri e si ritiene semplicemente un giardiniere, non un artista. “I veri artisti sono i miei colleghi, la vera opera d’arte la fanno loro. Le composizioni che creano, la sistemazione dei fiori, la cura che mettono nel loro lavoro ogni giorno: quelli sono i veri quadri, le vere pennellate. Io faccio solo delle cornici”. Quello che dici è vero Rudy. Ma è anche vero che le tue cornici sono vere opere d’arte!