Apriamo un libro, accendiamo il cervello!

di Annalisa Lo Monaco
 
Per la rubrica “Un libro, perché no!” questa la proposta della Dott.ssa Annalisa Lo Monaco che accompagna con un simpatico aneddoto veramente occorsole in un calda estate. 
Apriamo un libro, accendiamo il cervello!
Iniziai, un’estate di diversi anni fa, la lettura di questo libro di Camilleri: La scomparsa di Patò.  

 
Al mare, sotto l’ombrellone ridevo da sola tanto che,  un paio di persone si avvicinarono curiose di sapere cosa stessi leggendo di così divertente!
Evidentemente lo comprarono, infatti nei giorni successivi esplodevano sulla spiaggia improvvise e fragorose risate!
La cosa buffa fu che, al ritorno dal mare, mia madre mi telefonò dicendo che voleva farmi leggere un libro che l’aveva molto divertita…era proprio la “Scomparsa di Pató”!
 
Felice estate!!

Incipit del libro 

“Un tal Andrea Camilleri, sedicente ‘autore’ vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, ha ordinato dentro un falcione una sfilza di documenti (anche riservati) recuperati dagli archivi. Di lui possiamo dedurre solo che ha dei parenti a Vigàta, probabilmente tre figlie: le ‘tre gentili sorelle’, Andreina, Elisabetta e Maria Carmela. E aggiungere che la sua erudizione lo fa pignolo quanto un filologo, fino ad arrivare a chiedere scusa ai lettori per avere inserito nel primo dei quattro classificatori del dossier l’articolo di un professore approssimativo e anche plagiario. La sistemazione cronologica dell’incartamento, che include pagine di giornali, lettere anonime, avvisi pubblici, scritte murali, informative di carabinieri e agenti di questura, planimetrie, verbali di interrogatori, estratti di consigli comunali e scambi epistolari, consente al quadro di composizione di darsi come cronaca in presa diretta; e inventarsi come romanzo giallo, grazie agli incastri delle carte e al governo investigativo. ‘Ma unni sinni ì Patò’; ‘muri o s’anmmucciò’: è morto, o si è nascosto? È questo il busillis, su cui tutti si interrogano nel romanzo…..
 
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