Tattiche contro l’orizzonte abilista
Short Theatre 2022 inaugura un percorso per sfaldare l’universo discorsivo e operativo fondato sul modello egemonico dell’uomo bianco normodotato.È il modello bio-medico che relega diverse soggettività, forme di vita, disabilità, sotto un unico termine-ombrello che stabilisce competenze, condizioni e funzioni dettate dall’agenda abilista. Il mondo dello spettacolo dal vivo non si esime da questo orizzonte, anzi spesso coopera a condizionare le rappresentazioni del corpo, le condizioni di lavoro, il linguaggio e la comunicazione in questa direzione.
In un sistema di narrazioni edificato a somiglianza delle persone “normativamente abili”, come ci si accorge di ciò che manca? Quali prospettive adottiamo per interpretare e nominare le disabilità in scena? Come creare condizioni di studio e professionalizzazione per le persone con disabilità? Come farne uno strumento estetico di creazione drammaturgica?
Grazie alla collaborazione con Al.Di.Qua. Artists, altre associazioni ed enti pubblici attivi nel campo della disabilità, anche Short Theatre 2022 ha avviato una serie di prime azioni che tentano di rompere il proprio orizzonte abilista, per sperimenatare possibilità e soluzioni che rendano il mondo delle arti un luogo accessibile a 360°, tanto per chi sta di fronte al palco, che per chi vi si trova sopra o dietro.
L’accompagnamento di Diana Anselmo e Al.Di.Qua.Artists e la collaborazione con associazioni e enti quali Fondazione Alta Mane, Radio 32, Disabili Pirata, ASP S. Alessio – Margherita di Savoia, ENS – Ente Nazionale Sordi ONLUS, DA.RE. dance research hanno permesso a Short Theatre di compiere alcuni gesti, con cui cercare di rompere il proprio orizzonte abilista, sia in direzione della programmazione di artist_ con disabilità che con la messa in campo di azioni specifiche rivolte a rendere il proprio programma attraversabile dal pubblico con disabilità.
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