Non è certo uno scrivere di convenienza e di ginnastica, neanche un esercizio di stile da consumarsi per le vetrine. Ed è proprio alla mercificazione delle vetrine che inneggia un titolo come “Bassa fedeltà” il nuovissimo disco del cantautore Massimo Lajolo, reduce anch’egli da un prolungato stop che da questa pandemia raccoglie ispirazione buona per un nuovo lavoro in distribuzione digitale grazie al lavoro della RadiciMusic Records.

Disco di canzone d’autore che riporta in auge un ruolo sociale e (intelligentemente) critico della parola cantata. In rete anche un video decisamente bandiera di un disco che punta alla semplicità e alla verità della vita di queste nuove normalità mediatiche e non:

“La canzone più direttamente legata alla pandemia è “Abbracciami”, contesto che mi ha suggerito la citazione letteraria del capolavoro di Gabriel García Márquez. C’è questo tema della necessità di un gesto molto umano, come l’abbraccio (che sia erotico o fraterno non fa differenza), in un momento in cui le distanze tra le persone posso essere enormi, anche all’interno della “stessa stanza”. E poi mi piace da sempre l’idea di intrecciare nelle canzoni la dimensione personale e quella collettiva (la guerra nucleare e il ristorante chiuso)” (M. Lajolo).