La Berlinale 2023 guarda anche all’attualità

Di Riccardo Bramante

Si preannuncia “super” questa 73° edizione del Festival del Cinema di Berlino che si terrà, appunto, nella capitale germanica dal 16 al 26 febbraio prossimo.

I due direttori della manifestazione, la tedesca Mariette Rissenbeeck per la parte operativa e l’italiano Carlo Chatrian come direttore artistico, nella presentazione dell’evento hanno posto l’accento su quella che ne è una delle principali caratteristiche: l’attenzione alla attualità.

Ne è la prova la presenza al Festival del due volte premio Oscar Sean Penn che porterà fuori concorso il suo documentario “Superpower” realizzato con Aaron Kaufman, dedicato alla guerra russa in Ucraina e dove comparirà anche Volodimir Zelensky.

Concorreranno, invece, alla assegnazione dell’ambito “Orso d’Oro” ben 18 film, tra cui i favoriti per la vittoria finale sembrano “Manodrome” di John Trengove, “Ingeborg Bachmann” di Margarethe von Trotta e “Roter Himmel” di Christian Petzold.

L’Italia sarà rappresentata in concorso dal solo film “Disco Boy” dell’esordiente regista Giacomo Abbruzzese, che racconta la storia di un giovane che si arruola nella Legione Straniera e si ritrova a lottare contro le multinazionali petrolifere che mettono in pericolo uno sperduto angolo della Nigeria ricco, però, dell’oro nero.

Tra i titoli fuori concorso, presentati nelle sezioni speciali, ricordiamo il documentario dell’americano Alex Gibney sul tennista Boris Becker e la biografia della ex premier israeliana Golda Meir “Golda” impersonata dall’attrice Helen Mirren.

Per l’Italia, oltre al film in concorso di Abbruzzese, sarà presentato il documentario di Mario Martone sull’indimenticato attore Massimo Troisi “Laggiù qualcuno mi ama” e, nella sezione “Encounters”, “Le mura di Bergamo” di Stefano Savona sulla recente pandemia da Covid che ha visto i primi casi proprio nella città lombarda. A sua volta Pierfrancesco Favino parteciperà come interprete de  L’ultima notte di Amore” per la regia di Andrea Di Stefano.

Per rimanere sempre alle produzioni italiane, grande attesa c’è anche per “The Good Mothers” di Julian Jarrod e Elisa Amoruso che raccontano il mondo della ‘ndrangheta calabrese osservata da un punto di vista tutto femminile.

Infine, anche quest’anno la giuria internazionale presieduta dall’attrice statunitense Kristen Stewart attribuirà un “Orso d’Oro” alla carriera ad un uomo che ha fatto innovativi e indimenticabili film, Steven Spielberg.