Incontriamo Sebastian Ruggiero in occasione dell’uscita di questo suo primo romanzo dal titolo “Intrigo sull’Olimpo” edito dalla “Giovane Holden”, casa editrice fondata nel 2006 da Miranda Biondi e Marco Palagi. Una intervista in bilico tra modernità e mito classico, una scusa buona per trarre dalla mitologia le chiavi di lettura di queste nuove normalità.

Un romanzo oggi. Una vicenda epica, classica… oggi. Un’opera anacronistica o un’opera che sfida il tempo che viviamo?
“Intrigo sull’Olimpo” è un romanzo che recupera i temi della classicità rileggendoli in un’ottica contemporanea. Il mondo mitologico presentato riflette la platea moderna, rappresentando i vizi e le virtù della nostra varia umanità. In questo senso non è un’opera anacronistica, ma riflette i nostri tempi.

E sempre restando sul tema: quanto il passato torna d’attualità? Perché in fondo è una chiave della tua rilettura se non erro…
Il passato deve essere sempre attuale. Come già alcuni illustri autori hanno scritto, non c’è oggi senza la conoscenza di ieri, non si può vivere il presente e sperare nel futuro senza conoscere il nostro passato. Collegandomi al mio romanzo, il passato è ricercato in quella cultura da cui discendiamo e che ha caratterizzato il nostro sentire.

E quindi sfacciatamente: quanto di oggi c’è nel tuo romanzo? E in che modo?
Nel mio romanzo c’è una rappresentazione della società attuale nella allegoria delle divinità olimpiche. C’è la fragilità dell’uomo moderno, la ricerca di riconoscimento del proprio ruolo delle donne, la sofferenza di chi è emarginato per la sua diversità, nonché le diverse sfaccettature dell’amore: da quello filiale a quello materno, da quello sincero a quello tossico.

E della vicenda epica che molti (non tutti) conoscono, la tua rilettura cosa ha conservato e cosa ha mescolato ad arte?
Uno dei criteri che mi sono imposto nell’iniziare a interfacciarmi con un genere così alto è stato quello della coerenza con la tradizione. Il mito di Persefone non è stato stravolto, rammendato, alterato, è rimasto fedele a quanto le fonti ci hanno tramandato. È stato però romanzato, arricchito da una nuova interpretazione che ne fa da sottofondo e dall’incrocio con altri racconti mitici che intrecciandosi hanno costruito l’intero romanzo.