Un libro volto a stimolare una riflessione sul valore di sé stessi e delle proprie emozioni

 

Strappi di luce” è il nuovo romanzo della scrittrice Giovanna Pappalettera, pubblicato il 17 maggio 2024 da “Edizioni Effetto”. Il libro si inserisce nel genere psicologico sentimentale corale, narrando la storia di tre donne che si ritrovano sullo stesso treno, diretto in Sicilia. Il viaggio descritto da Giovanna Pappalettera non è solo fisico, ma soprattutto mentale: si tratta di un vero e proprio percorso volto alla consapevolezza di sé.

Un romanzo corale… femminile. Oggi la condizione della donna sembra ancora lontana da una certa emancipazione. Secondo te perché?

Credo che la nostra generazione abbia ancora troppe sovrastrutture su di sé, che deve riuscire a smantellare piano piano. Per quanto a parole riusciamo ormai ad affermare il nostro pensiero, nelle piccole cose, tra le mura di casa, queste parole crollano. È come se ci fosse una buona teoria ma poi in pratica ci si perde un po’. Siamo frutto di un percorso molto lungo, consolidato attraverso complesse generazioni, che ci portiamo dentro. Dobbiamo lavorare non solo su noi stessi ma su ciò che ci circonda. Si deve far notare anche le cose più banali perché è proprio lì che si nasconde il non detto.

E questo romanzo punta il focus anche su questo: secondo te ha anche lo scopo di solleticare le coscienze in tal senso?

Assolutamente sì. Tante riflessioni che faccio fare alle mie protagoniste rappresentano una piccola protesta al mondo ancora troppo maschilista in certi aspetti. Per esempio, ho parlato di come vengono trattate a volte le donne durante i colloqui di lavoro, del carico mentale che sopportano in famiglia, delle responsabilità materne, le ansie, le difficoltà. È come se a volte dalle donne ci si aspetti sempre quel qualcosa in più che non sono disposte a dare, e non sono obbligate a farlo. Ma poi si insidia un senso di colpa innato, che appunto ci trasciniamo dietro senza sapere il perché. Ho voluto riflettere con le mie protagoniste su alcune questioni anche se c’è tanto altro di cui parlare, e lo farò, nei miei prossimi romanzi.

Sono donne, sono generazioni a confronto ma anche tempi a confronto. Cosa ti ha portato da loro? Cosa ti ha ispirato?

Come ho già detto, con le mie protagoniste ho volute dare tre visioni sulla condizione attuale della donna, partendo non solo dai discorsi e dai racconti di persone che ho conosciuto ma anche parlando di alcune esperienze che ho vissuto personalmente. Anche io sono stata una universitaria smarrita, una ragazza che ha perso il proprio fidanzato per un incidente fatale e una mamma alle prese con l’ansia della prima maternità. Uso la scrittura come un percorso terapeutico che mi aiuta a riflettere. A volte mettere per iscritto i nostri pensieri può risultare catartico.

E poi un treno: luogo perfetto per qualsiasi romanzo. Il viaggio come collante allegorico di vita… senza spoilerare: l’arrivo conta?

L’arrivo non è altro che il traguardo di tutte le nostre scelte. Non si può puntare soltanto a giungere a destinazione ma si deve riflettere sul fatto che ogni passo che si è fatto è stato altamente ponderato. Dobbiamo analizzare bene questo aspetto per non perderci appresso a inutili rimpianti. Inoltre, l’arrivo è anche una ripartenza. Crescendo si compiono tanti tipi di viaggi, infanzia, scuola, lavoro, etc… non siamo soprammobili, siamo in continuo movimento in un flusso più grande di noi.

Perché la Sicilia? Anche il sud ha un peso allegorico?

Avendo parenti siciliani conosco molto bene questa regione e devo dire che è stata sempre fonte di ispirazione. Per quanto la apprezzi è anche un luogo che fa riflettere sulla difficoltà dei cambiamenti. La Sicilia per me rappresenta quel luogo in cui tutto si evolve rimanendo cristallizzato nel tempo. Una lotta eterna tra passato e futuro con le difficoltà di dover lasciare andare alcune cose. La Sicilia è anche quella regione da cui tutti scappano ma a cui tutti vogliono far ritorno, una madre a cui si perdona tutto e che ti richiama nel momento del bisogno con i sapori della sua terra.