“… Il Rap hardcore così come il classico fa parte di me da sempre, iniziai a scrivere per chiudere barre in cui potevo parlare apertamente di ciò che cercavo di esorcizzare… “

Francesca Cucca, in arte Mārcy, è nata in Sardegna nel 1998. All’età di dieci anni si trasferisce a Pavia e, nel 2013, a Berlino, la città di stacco dal punto di vista artistico. Il suo legame con la musica è nato ai tempi delle medie: ha sempre visto quest’espressione artistica come un luogo sicuro, in cui poter finalmente dare sfogo alla sua creatività. Nel 2013, si appassiona anche al mixing e al dijing. grazie ai quali ha acquisito una spiccata manualità. Nel 2018, con l’incontro di Nemesis Project, dà il via al suo home studio “Ciafrelle studio”. Nel 2022 esce il primo Freestyle sulla strumentale di “STILL DRE”, riscuotendo una discreta attenzione da parte dell’underground italiano. Il 2023 si chiude in positivo con 6 live tra Germania e Italia, tra i quali l’apertura al Traffic di Roma a Tormento ed Esa, e una data sold out in apertura ai “Colle der Fomento” per il “Solo Amore Tour”.

Credi che il disagio della città di Berlino sia estendibile a tutte le altre grandi realtà? Se sì, perché?

Da un lato si, penso che quel disagio sia parte e conseguenza anche della sovrappopolazione.

Il testo vuole semplicemente descrivere un contesto o stimola la riflessione su determinate tematiche?

Il testo descrive una parte di vita personale, non è un testo che realmente ho scritto per mandare un messaggio se non per sfogo, nel tempo penso che il vero messaggio in determinate realtà arriva col tempo dopo aver toccato con mano o visto in prima persona.

Sei sempre stata predisposta al genere rap e hardcore? Queste sonorità sono fondamentali per trattare la realtà in maniera oggettiva?

Il Rap hardcore così come il classico fa parte di me da sempre, iniziai a scrivere per chiudere barre in cui potevo parlare apertamente di ciò che cercavo di esorcizzare, di mio ho sempre cercato l’hardcore dietro ogni stile musicale, anche nell’elettronica tutt’ora è uguale il bpm ciò che per me conta sono i suoni, le emozioni forti che mi lasciano. Per me queste sonorità hanno sempre aiutato a trattare tematiche forti e sentirle in linea, per quanto mi rappresenta, si.

Quali differenze, soprattutto in ambito culturale e artistico, hai colto fra l’Italia e la Germania? Tante, così tante da non poterle sintetizzare, sicuramente l’apertura mentale dietro l’arte e l’essere artisti, Berlino e piena di cultura, arte, musica, e una bolla in cui puoi davvero scegliere di vivere le tue passioni. C’è un senso di libertà che è difficile da ritrovare altrove, forse scontato da dire così, ma bisogna davvero viverlo per comprenderlo. Un’altra cosa che sicuramente non appartiene alla loro personalità è la critica sterile, guidata dal dover semplicemente screditare senza essere andati a fondo, potrei andare avanti all’ infinito.