La band IFAD continua a sorprendere il pubblico con il nuovo brano “Visioni“, un singolo che accompagna attraverso le dimensioni trascendentali. Vediamo qualche curiosità!

Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la vostra di musica?

Secondo il nostro parere, la musica oggi va in una direzione quasi “oscura”, poiché difficilmente si riuscirà a ricordare nel corso degli anni la maggior parte delle canzoni create in questo periodo storico. La nostra musica, invece, sta cercando di prendere la direzione opposta, puntando su elementi memorabili e significativi per lasciare un’impronta duratura.

Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la musica, chi scegliereste? E perché?

Se dovessimo scegliere un artista italiano, sicuramente Salmo. Pensiamo che in questo momento sia un artista completo, perché è riuscito a realizzare dei lavori fantastici, reinventandosi e cambiando pelle più volte. La sua capacità di mescolare generi e la sua energia sul palco lo renderebbero perfetto per aprire un concerto in uno stadio.

Quali sono i vostri piani più immediati?

In questo momento i nostri piani sono di far uscire quanti più brani possibile da racchiudere in album, così da portare gli ascoltatori ad approfondire l’ascolto dei nostri brani. Poi, ovviamente, vogliamo suonare live per portarli a un livello superiore.

Quanto è importante per voi internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?

Sicuramente, internet è importantissimo nell’ambito musicale, soprattutto per gli artisti. Abbracciare queste nuove forme di comunicazione è inevitabile; oggi è fondamentale farlo per non rimanere nel passato.

Sempre convinti che ogni forma d’arte sia la massima espressione della bellezza. Voi da artisti che rapporto avete con la bellezza? Quale il pensiero in merito, in una società ormai distrutta dall’agognata apparenza, in cui l’arte sembra passare in secondo piano?

Purtroppo, oggi l’apparenza tende a coprire la vera bellezza. Spesso crediamo che la vera arte sia bellezza, ma in un contesto in cui l’apparenza prevale, bellezza e verità non sembrano andare di pari passo. Tuttavia, se un’opera d’arte è genuina e autentica, potrebbe riuscire a sposarsi perfettamente con la bellezza, restituendo valore e significato in un mondo in cui entrambi sembrano minacciati.

C’è differenza tra ciò che ascoltate e ciò che in realtà componete e cantate?

In realtà pensiamo di sì, visto che ognuno di noi ha un ascolto diverso. Tuttavia, si riesce a creare anche grazie a tutte le influenze che abbiamo. Non è necessario che la creazione sia simile a ciò che si ascolta, anzi, spesso questo porta a risultati unici e originali.

Tanta musica sulle spalle, palchi e sudore in onore alla dea musica. Con l’esperienza e la concezione raggiunta della musica, cosa consigliereste a dei giovanissimi per intraprendere un percorso artistico e discografico?

Il consiglio che diamo ai giovanissimi artisti è di fare musica prima di tutto per piacere a se stessi. Questo significa trovare soddisfazione personale nel proprio lavoro. Iniziare a creare un buon percorso artistico passo dopo passo, senza fretta, può portare a soddisfazioni individuali e, di conseguenza, a formare una cerchia di fan autentici che apprezzano realmente ciò che fate. Seguire le mode può essere controproducente; è importante rimanere fedeli alla propria identità musicale.

Chi vorreste ringraziare per chiudere questa intervista?

Ringraziamo le nostre famiglie, ed il nostro pubblico.