Alessandro Santo parla sinceramente al proprio pubblico, aggiungendo qualche dettaglio sulla produzione del singolo “L’Abisso”. Vediamo insieme le sue risposte all’intervista!

Rispetto al brano “Affinità Elettive”, ritieni di aver messo ancora più a nudo la tua anima nel nuovo singolo “L’Abisso”?

La mia anima è in tutte le canzoni, forse la mia storia si, è un po’ più a nudo in questo brano ed è la prima volta che mi esprimo in maniera così diretta, per quanto il testo lasci spazio a varie interpretazioni.

Il suono della chitarra è piacevole e sembra annunciare l’arrivo di un nuovo inizio. È così che immagini l’ascesa verso una vita più serena?

La chitarra è sempre stata il mio primo strumento, direi che ogni tanto mi rasserena tornare “a casa”, nella mia zona di comfort e poter dire cose forti con una struttura sonora semplice e diretta dando, molto più risalto alla scrittura testuale e meno a quella musicale.

Che messaggio vorresti trasmettere ai tuoi ascoltatori?

L’Abisso è pieno di messaggi che trasmetto a me, risposte o riflessioni che hanno bisogno di molto tempo e serio impegno per rivelarsi. Se questo impegno nel cercare dentro di sé la forza per riemergere riesce a a innescare una scintilla negli ascoltatori e quindi dare utilità alla mia opera, sicuramente mi gratifica molto.

La forza interiore che risiede in ognuno di noi può essere alimentata anche da agenti esterni? Se sì, quali sono, a tuo parere?

Sicuramente la condivisione e il confronto con le altre persone e con professionisti che ci accompagnano per un pezzo della nostra vita sono in grado di risvegliare forze interiori che l’occhio miope della nostra sofferenza vede sfocate o non vede affatto.