Femminicidi, siamo ancora molto indietro
di Annalisa Lo Monaco
La donna, da sempre un passo indietro rispetto all’uomo…. Questo mistero inconoscibile.
C’è forse un pizzico di verità nell’iconografia che da sempre raffigura la donna come essere un po’ angelico e un po’ demoniaco, questa donna così devota che parla con gli spiriti e osserva i suoi riti.
Questa donna legata al mistero della natura di cui è vestale e dea. Questa donna, che sente il richiamo delle stagioni perché è legata al ciclo lunare della fertilità, è profondamente legata alla terra della quale conosce i poteri delle piante, delle semine e dei raccolti.
La donna che assiste, consola, ama, accudisce, la donna che raccoglie una goccia di seme nel suo grembo e in nove mesi realizza un miracolo.
La donna che contiene, che si prende cura dei figli, della famiglia, del suo uomo. Questa donna non appartiene di fatto a nessuno.
Rappresenta da sempre un mistero per l’uomo. L’uomo ne è attratto ma spaventato perché da sempre si ha paura di quello che non si conosce. Nei tempi antichi, non riuscendo a comprenderne il mistero profondo la bruciava sul rogo chiamandola strega.
L’uomo in fondo è un misogino, non ama le donne. La società gli insegna che deve rispettarle perché hanno un valore fondamentale, ma nel suo profondo è rimasto l’uomo con la clava. L’uomo di Neanderthal e l’uomo del 2022… la stessa cellula, certo evoluta, ma sempre la stessa dove sono incise le stesse paure, lo stesso istinto di sopravvivenza, lo stesso bisogno di dominare.
La donna come oggetto di possesso e neanche i giovani si salvano.
Un sedicenne sfregia, con una cicatrice che segnerà in modo permanente, una bambina di 12 anni.
A metà 2022 ci sono già stati 51 femminicidi. Senza parlare di stalking, ferite, aggressioni, stupri.
A chi attribuire le colpe? Spesso la famiglia è una cellula insana, con meccanismi insani che vengono reiterati nei figli e dai figli. Ecco che deve subentrare la scuola. I ragazzi stanno a scuola per 5/6 ore. Ore che andrebbero dedicate non solo alla cultura nozionistica ma alla cultura del bello, della gentilezza, della compassione, del rispetto verso gli altri, verso se stessi.
“C’è un tempo per ogni cosa, un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare, un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare…e un tempo per diventare Uomini.”