Giandomenico Guerra presenta un libro è adatto a chi ha bisogno di leggerezza e di evadere dalla realtà. In esso troverà mondi surreali ma non impossibili. Universi paralleli, nei quali i personaggi si muoveranno in situazioni bizzarre, che li porteranno a finali inattesi, attraverso un viaggio fantastico percorso in 17 racconti, che spaziano dal fantasy alla fantascienza, ambientati, molte volte, in tempi futuri e non lontani dai nostri.

Giandomenico Guerra ci presenta il suo nuovo libro Surrealistix edito da LifeBooks. Ci parla di lei come autore. Ho iniziato a scrivere nel 1998 in un forum nel quale pubblicavo racconti satirici sulla dirigenza della mia squadra del cuore. I riscontri positivi mi hanno spinto a scrivere ancora, finché non ho colto le opportunità che dava il web, pubblicando le mie prime due raccolte. Quest’ultima è la terza. Ho aperto una pagina Facebook, ‘Surrealistix’, nella quale pubblico racconti periodicamente e passo molto tempo a scrivere e correggere. Mi sto cimentando nel mio primo romanzo breve.

 Surrealistix raccoglie una serie di racconti. Ce ne parli: L’opera è formata da 17 racconti che hanno tutti, come tratto comune, la surrealtà delle situazioni. In essi vengono narrate storie che possono partire dalla realtà per poi sfociare in situazioni inverosimili. La fantascienza e il fantasy sono elementi che caratterizzano alcune storie in mondi bizzarri in cui poche sono le sicurezze dei personaggi, e molti gli elementi mutabili. Nulla è come sembra, ma tutto ha una sua collocazione all’interno della ‘fantasia razionale’ di queste storie.

Il libro nasce da fatti realmente successi o è un frutto dell’immaginario? È gran parte frutto dell’immaginazione. È difficile che le situazioni narrate nell’opera siano accadute realmente, data l’assoluta componente fantastica che le caratterizza, ma, dato che in alcuni casi la fantasia supera la realtà, e che il surrealismo invade anche la quotidianità, chi può dire se a migliaia di anni luce da noi non si giochi una partita di calcio alternativo tra alieni, oppure se qualcuno non abbia creato una spaccatura spazio-temporale mescolando la senape con lo yogurt alla pesca rossa.

Come è nata l’idea di dare vita a questo particolare tipo di scrittura? È una scrittura che prende spunto da influenze di autori del passato con quelle degli scrittori comici più contemporanei, unita ad personale elaborazione dovuta alle mia esperienza. Non è nata da un’idea, ma viene naturale. È quella che più si adatta alle idee che metto su carta ed è quella che mi porta a scrivere. Un modo particolare di trattare i racconti, che nascono dalla voglia di evadere dal quotidiano, che si riflette anche nella scrittura.

Quanto, secondo lei, può essere adatta l’idea del surreale per rappresentare la condizione umana? Secondo me il surreale è parte integrante della realtà. Lo vedo nella mia esperienza, nella quale ci sono molti elementi surreali, che mi danno lo spunto per scrivere i miei racconti. Non che io parli di cose realmente accadute, ma la stranezza di alcune situazioni può ispirare e dare idee alla mia scrittura. Molte volte, guardando la televisione o i social, si incontrano notizie che vengono definite surreali, ma non devono stupire. E per quanto una mente possa fantasticare, in molti casi, queste situazioni superano di gran lunga quello che lo scrittore può porre su carta. Per quanto fervida possa essere l’immaginazione, e quanto studiata sia la vicenda.

Il prossimo libro come sarà? Ho vari progetti. Ho aperto due anni fa una pagina Facebook chiamata ‘Surrealistix’, nella quale pubblico periodicamente dei racconti, e che finora ne conta più di 70. Le storie potrebbero essere pubblicate in uno o due volumi. Inoltre, sono al lavoro sul mio primo romanzo breve, dato che ho pubblicato finora altre due raccolte di racconti, e il quale è quasi concluso.