La sessualità e il modo di viverla cambia nel tempo, con l’esperienza e l’età

Ma cosa accade mano a mano che il tempo passa? Ascolto sempre di più uomini e donne circa dai 50 e oltre accostarsi a nuovi rapporti con circospezione, con cautela anche se sempre con entusiasmo e con la speranza, comune davvero a tutti, di riprovare emozioni e sensazioni che riportano a un’età adolescenziale.

 

Mi è stato chiesto di recente se l’adolescenza abbia un termine, la risposta è no, mentre c’è un’età di inizio non c’è una fine; soprattutto se pensiamo che ci sono 50enni che ancora cercano di mettere in pedi il primo rapporto della loro vita non riuscendoci e facendo confusione. L’innamoramento e la voglia di sperimentarsi non è legata solo all’età giovanile.  Non c’è, per fortuna, nessun limite di età per aver voglia di provare le sensazioni legate all’aspettativa che un’altra persona ci suscita e al coraggio di farsi attraversare da strali di fuoco che ci trapassino cuore, corpo e spirito.

Ma la sessualità,  il modo di viverla cambia con gli anni, con l’esperienza, con l’età, è fisiologico. La corsa verso l’oggetto del nostro desiderio avviene “cum lento pede”.

Diamo il via ad un avvicinamento quasi strategico. Si esce insieme per condividere cinema, mostre, musei, e per scoprire giorno dopo giorno qualcosa in comune. Ci si scambia ricordi, si cercano nel passato elementi in comune, condividendo esperienze che ci hanno arricchito facendo di noi le persone di adesso.

Più maturi, più responsabili, più saggi ma non abbastanza da volerci riprovare. Cautamente ci si rivela, compiaciuti di aver trovato una persona con la quale scambiare ma l’approccio fisico è cauto.

Adesso un bacio non sarebbe più il bacio dei 20-30 anni dato con leggerezza. Può essere una promessa sottaciuta, un impegno emotivo, e per questo a volte si esce diverse volte prima che accada un rapporto intimo. Si procrastina il piacere. Questa volta vogliamo che sia qualcosa di più. Dare un significato profondo a sensazioni che è sempre più raro provare perciò più preziose, da non sprecare ma da coltivare preziosamente.

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