Si innalzano i ranking per tanti atenei italiani portandoli ai vertici, in diverse discipline, nella classifica mondiale.
di Ester Campese
Esiste una classifica mondiale che fornisce la graduatoria dei migliori atenei al mondo. E’ il QS World university rankings by subject, arrivato quest’anno 2022 alla sua dodicesima edizione. La classifica mondiale delle migliori università viene pubblicata ogni anno da Quacquarelli Symonds. È una delle più note classifiche universitarie al mondo insieme a quella dell’Academic Ranking of World Universities e del Times Highle Eucation World University Rankings.
Con la pubblicazione dell’edizione 2022 si evince che l’Italia è la settima nazione del globo per numero di Università in classifica. Sono ben 56 gli Atenei Italiani classificatisi. Quattro sono ingressi nuovi rispetto i precedenti anni. Tra questi anche l’Accademia nazionale di Arte drammatica di Roma Silvio d’Amico per Arti dello spettacolo. Non solo la capitale, tra le novità anche l’università della Calabria per Fisica e astronomia, e quella degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli nonché l’università degli Studi “G. d’Annunzio”, a Chieti, per la Medicina.
Le Top Ten Italiane
Il QS World university rankings by subject analizza 1543 università in 88 località del mondo. E nella Top Ten risultano la sapienza di Roma classificatasi come la migliore Università per gli Studi Classici e la Storia antica risultando anche la decima al mondo per Archeologia. Tra le migliori 10 di questa classifica ritroviamo anche il Politecnico di Milano, con i sue due dipartimenti design (al quinto posto) e architettura (al decimo posto) e tra i primi dieci nel mondo.
In questa classifica che ci inorgoglisce per l’eccellenza italiana, anche l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, l’Università di Milano, l’Università di Padova, il Politecnico di Torino, l’Università di Pisa. In graduatoria, tra le Top Ten anche l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Cà Foscari di Venezia e l’ Università di Napoli Federico II.
Non c’è che dire il nostro sistema universitario funziona davvero bene, a parlare chiaro sono i numeri. Adesso lo sforzo è mantenere in Italia questi cervelli e fare un investimento in carriere italiane per far sì che poi non siano obbligati a trovare all’estero applicazione lavorativa.