Sobrietà come stile di vita

Abbiamo vissuto tutti un periodo, neanche tanto breve, nel quale abbiamo sperimentato, nostro malgrado, un regime di sobrietà.
Abbiamo imparato a fare meno di tante cose, tutte cose senza le quali la vita non ci sarebbe sembrata sopportabile.
Sobrietà deriva dal latino ‘ebrius, ebbro’ mentre,  con il prefisso ‘S’ acquista il significato di “non ebbro” per cui in sé, non offuscato dal vino, dalla materia, dall’eccesso di consumi, piaceri, abbondanza…
In una società dove tutto era sopra le righe, sovraesposto, opulento, narcisista, edonista….adesso molto si è ridimensionato, in fin dei conti normalizzato! La sobrietà rappresenta un nuovo modo di vivere, indispensabile alla nostra riedificazione e che dovrebbe diventare pedagogia di base della società.

Sobrietà come stile di vita. Società  che  non sia più una corsa  all’accaparramento e alla soddisfazione di bisogni che generano altri bisogni, ma dove si badi non più alla quantità ma alla qualità.

Uno stile di vita sobrio è auspicato, da più parti, ormai da anni. E’ uno stile di vita equo e sostenibile dove, con meno consumi avremmo, di conseguenza, meno sprechi e meno riciclo. Passare dal Macro al Micro, nella quotidianità.
L’osservazione per i particolari, l’acquisizione della capacità di rinunciare, riciclare, recuperare, riparare, ricominciare. Tutto questo da reimparare e e insegnare anche ai nostri figli.
Sobrietà sinonimo di Temperanza, una delle quattro ‘virtù cardinali’ insieme a Giustizia, Fortezza, e Prudenza. Chiamate cardinali proprio perché augurabili cardini alla base di ogni popolo democratico. Un’occasione per fare di questa magica parola un punto di partenza politico, economico, sociale e familiare sulla quale ricostituire il nostro futuro.
Una persona sobria, una comunità sobria non rinuncerà certo all’individualità, alla bellezza, al gusto ma sarà all’insegna della leggerezza, della semplicità ed essenzialità dove non saremo più in preda all’invasione di stimoli ma saremo attenti ad un consumo selettivo verso quei beni indispensabili. La capacità di non omologarci a ciò che ci viene proposto ma autonomi e responsabili nelle scelte; nelle scelte che ci diano davvero piacere e confort.
Essere circondati da moltitudine di cose è distraente e ci allontana dal momento (ormai i tempi sono maturi), nel quale dovremmo cominciare a guardare e cercare dentro di noi per la nascita di un individuo, finalmente responsabile e autoreferente e, come afferma Alex Langer, giornalista e ambientalista, non si tratta “di dare di più ma di prendere meno”.
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