Con “Davide o Golia”, i WorldPlan esplorano il conflitto umano tra il voler fuggire dai problemi e l’accettazione di esserne parte. La band toscana torna con un rock potente che invita a riflettere sulle conseguenze delle azioni e sull’urgenza di cambiare.

Bentrovati, ragazzi. Avete pubblicato recentemente il brano “Davide O Golia”: volete dare qualche dettaglio in più sulla sua produzione?

Segue il concept che stiamo portando avanti. È uno degli ultimi brani che abbiamo composto ed infatti è molto è più presente la parte elettronica e una ricerca maggiore del suono. Ci stiamo rendendo conto che i silenzi contano.

Avete affermato che gli esseri umani vogliono scappare dai problemi ma, allo stesso tempo, ne sono parte integrante. Come spieghereste al pubblico il messaggio?

Il concetto di fuga prevede la consapevolezza di un pericolo… Che purtroppo, secondo noi, molti non hanno e chi ce l’ha spesso preferisce ignorarlo lasciandosi distrarre dai palliativi che la società offre. Continuare a fare come gli struzzi non ci porterà da nessuna parte.

Se doveste descrivere il brano con tre parole, quali sarebbero?

Consapevolezza, sacrificio ed evoluzione.

Cosa vi ha spinto a scrivere un brano sulle vicende di questi due personaggi? Sono semplicemente opposti o anche complementari?

Della vicenda ci affascina la determinazione di entrambi che rischiano tutto pur di affermarsi. Ci accontenteremo anche solo se le persone fossero sincere con sé stesse e capissero a quale archetipo sono più vicine.  Non prendiamo le parti di nessuno dei due, quello che ci interessa è lo scontro tra ruoli. Davide e Golia sono opposti nell’ideologia ma simili nell’intento.