di Maurizio Moretti 

Quando percorriamo quelle strade sinuose, il cui tracciato è stato intagliato tra pianori e colline, beandoci della vista dei campi coltivati, dei filari di viti, a volte plurisecolari, dei frutteti e di qualche casale sparso, solo apparentemente a caso, costruito per ospitare chi di quel territorio ne è curatore e custode, il nostro incedere da moderni viandanti è attirato spesso da un vecchio borgo o da un semplice filare di alberi che, a volte, ci conduce in luoghi che nascondono tesori, celati alla vista, ma aperti a chi è attento, appassionato o semplice curioso del mondo del vino: le cantine.

Le migliaia di vini prodotti in Italia e sparsi su tutto il territorio nazionale, vedrebbero un grande sforzo personale nel volerne saggiare il piacere anche di un solo sorso di ciascuno e, per ogni annata, piacevolmente rifare il giro. Questo semplice fatto ci rende consapevoli che ci serve selezionare, tracciare una nostra rotta in questo vasto mare enologico e, come una mappa che individua le stelle, fra le quali sceglieremo la nostra costellazione, ci viene in aiuto un grande network dell’enogastronomia che, da 35 anni, si dedica a questo vasto: il Gambero Rosso.

Con la sua Guida Vini d’Italia 2022 curata da attenti selezionatori, hanno “spremuto” da circa 25.000 vini, frutto di oltre 45.000 assaggi, le essenze che, per loro, sono meritevoli di essere degustate e apprezzate, oltre che per il gusto, anche per tutto il lavoro che, vignaioli e cantinieri dedicano a questa magnifica evoluzione guidata del frutto di un tralcio di vite: l’uva.

Nel corso della recente manifestazione TreBicchieri 2022 che si è svolta nei saloni del Rome Marriott Park Hotel, oltre alla presentazione della Guida Vini dItalia 2022 tradotta in tedesco, inglese, cinese e giapponese e presentata dai tre curatori principali Marco Sabellico, Gianni Fabrizio e Giuseppe Carrus, sono stati assegnati 12 premi speciali fra i quali spicca il Premio Progetto Solidale per la finalità di aiuto agli studi sull’autismo con il vino Cilentano “4Cuori” per cui, il progetto ha più valore del vino in sé, come menzionato all’atto del riconoscimento.

E’ stata riconosciuta inoltre la ventennale attività di Gianni Doglia, come viticoltore dell’anno, produttore di moscato e barbera, in quella terra d’Asti di Castagnole delle Lanze, tra le colline delle Langhe ed il Monferrato, territorio riconosciuto dall’ UNESCO come un Patrimonio mondiale dell’umanità e dove anche Cesare Pavese cercò ispirazioni, magari con qualche buon calice di vino. Emozionalmente voliamo fino alla splendida isola di Ustica per trovare un vino Passito, lo “Zhabib ’20”, premiato come migliore vino dolce dell’anno e scaturito dalle cure di un vitigno di quattro ettari in un’azienda agricola, “Hibiscus”, che oltre ad essere biologicamente certificata, è attenta alla biodiversità e usa energia fotovoltaica per la sua attività anche di accoglienza turistica, ed, inoltre, partecipa alla produzione della famosa lenticchia di Ustica che è uno dei primi presidi istituiti da Slow Food.

Ma come siamo arrivati dal vino alle lenticchie? Magia del mondo enogastronomico che il Gambero Rosso rappresenta in modo attento, professionale e appassionato, curando uno degli aspetti più rappresentativi e significativi economicamente del Made in Italy nel mondo. Sappiamo che il mondo vuole acquisire, attraverso i nostri prodotti, quello “stile di vita italiano” che ci fa ambasciatori di Bellezza, Cultura e Capacità che possono stare armonicamente insieme anche dentro un calice di vino.