di Riccardo Bramante

Sarà Pesaro la Capitale italiana della Cultura per il 2024.

Pesaro infatti ha superato altre nove importanti città italiane come Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto e Siracusa.

L’apposita Giuria, presieduta da Silvia Calandrelli, responsabile, tra l’altro, di RAI Cultura, ha scelto Pesaro. La stessa Calandrelli dichiara che la città “offre al Paese una eccellente candidatura basata su un progetto culturale che valorizza un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali”.

Auditorium Rossini – Pesaro

Avrà da gioirne Gioacchino Rossini, nato in questa città, tanto più che la candidatura è risultata vincente soprattutto perché si è imposta avanzando l’idea di una città-orchestra, dove ognuno suonerà il proprio strumento. Ognuno dei 50 comuni della provincia sarà, infatti, protagonista musicale per una settimana con un proprio programma, coinvolgendo così, tutto il territorio.

Nello stesso tempo, è un riconoscimento che Pesaro dedica alla città ucraina di Kharchiv, una delle 20 “Città della Musica” riconosciute dall’Unesco, che in queste ore attraversa un periodo travagliato per la guerra in corso.

A questo proposito, l’amministrazione pesarese sta concretamente pensando a definire un programma per accogliere musicisti profughi da quella città per farli studiare nel locale Conservatorio.

Palazzo Ducale Malatesta – Pesaro

Ben meritato, dunque, il riconoscimento ad una delle più belle città italiane. A buona ragione anche Vittorio Sgarbi la ritiene “una città poetica e nascosta nella quale vi è una delle più belle architetture del mondo”.

In concreto, sulla spinta anche economica del Ministero della Cultura (stanziato un milione di euro), si sta pensando a nuovi “contenitori culturali”; dal nuovo Auditorium, realizzato nel 2019, al Museo della Motocicletta, al Museo di Dario Fo e Franca Rame.

Per quanto riguarda il Museo della Motocicletta, in un territorio tanto amante di questo sport, non si poteva trovare testimone migliore di Valentino Rossi. Nato anche lui da quelle parti. Il motociclista campione del mondo donerà anche alcune delle sue moto che ne hanno segnato la carriera.

Il Museo dedicato a Dario Fo e Franca Rame accoglierà, invece, per volere della famiglia, tutta la ricchissima documentazione riguardante i due artisti, finora conservata nella sede dell’omonima Fondazione a Verona.