Roma alle Scuderie del Quirinale, e Genova al Palazzo Ducale, unite nell’esaltazione del Barocco.
di Riccardo Bramante
In contemporanea alle Scuderie del Quirinale a Roma e al Palazzo Ducale a Genova si è aperta la mostra “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”. In questa sorta di gemellaggio culturale si vuole esaltare la grandezza raggiunta nel ‘600 dalla Repubblica marinara di Genova. La stessa che a buon motivo chiamata “La Superba” per le ricchezze accumulate attraverso i commerci.
E’ l’estrema opulenza dei personaggi e dei palazzi, abbinata all’ampia libertà creativa del Barocco, che caratterizza questa doppia mostra. In esposizione oltre 120 opere provenienti da Washington, Los Angeles e Londra, oltre che da collezioni pubbliche e private italiane.
A Roma, la mostra si apre con l’ampia sala dedicata al “Ritratto equestre di Giovanni Carlo Doria”, opera di Pieter Paul Rubens. E’ Rubens che nel suo soggiorno a Genova dal 1604 al 1608, anticipa la grammatica barocca. Seguono diversi ritratti di nobili genovesi eseguiti da Antoon van Dyck.
Tra questi ultimi spicca il quadro della marchesa Brigida Spinola Doria che, sotto l’austerità dell’abito e della ampia gorgiera, lascia trasparire uno sguardo ammiccante e tentatore. Non è da meno il ritratto di Agostino Pallavicini che si fa immortalare, sempre da van Dyck, in una esuberante veste rossa, come ambasciatore del Pontefice.
In queste opere e in tutti gli altri lavori di argenteria e sculture esposte viene esaltato il culmine dello splendore genovese, con le chiese e i palazzi nobiliari che divengono veri e propri teatri dell’esibizione della posizione sociale ed economica dei singoli personaggi.
La mostra di Genova
Non da meno è la mostra di Genova in cui, accanto ai ritratti di personaggi importanti dell’epoca, sono esposti oggetti e tessuti che riportano alla moda e ai costumi delle famiglie aristocratiche di quella città.
In tale contesto, si può ammirare l’esplosione di colori e natura nell’Arcadia fantastica del Grechetto. Si possono gustare anche le audaci visioni mistiche di Giulio Cesare Procaccini, il suggestivo “La cuoca” di Bernardo Strozzi, fino ad arrivare all’ancor oggi poco conosciuto Alessandro Magnasco, detto il Lissandrino. Di quest’ultimo viene esposto il dipinto “Trattenimento in un giardino di Albaro”, veduta struggente e malinconica della fine dell’epoca d’oro della “Superba”.
A completare questa sorta di gemellaggio tra Roma e Genova ci hanno pensato materialmente le Ferrovie dello Stato italiane, sponsor della mostra, che hanno messo a disposizione uno speciale treno storico per il viaggio inaugurale tra le due città di una delegazione del Quirinale e del Ministero della Cultura.
Leggi altri articoli qui