Al MCPLab900, secondo appuntamento con “DONNE DIVINE. Arte e Forme dell’Ispirazione Dantesca nel Contemporaneo”.

Mercoledì 20 aprile, il MCPLab900 si prepara al suo secondo appuntamento con il ciclo di visite guidate ispirate ai temi della Mostra DONNE DIVINE. Arte e Forme dell’Ispirazione Dantesca nel Contemporaneo. Questa volta, in argomento con le festività Pasquali, parleremo di REDENZIONE.

Il ciclo di visite guidate tematiche con la mostra pittorica 𝘋𝘰𝘯𝘯𝘦 𝘋𝘪𝘷𝘪𝘯𝘦. 𝘈𝘳𝘵𝘦 𝘦 𝘍𝘰𝘳𝘮𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘐𝘴𝘱𝘪𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘋𝘢𝘯𝘵𝘦𝘴𝘤𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘊𝘰𝘯𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰𝘳𝘢𝘯𝘦𝘰 – è a cura del Museo e degli studenti del Liceo P. Picasso . Il primo appuntamento che ha inaugurato il ciclo è stato dedicato al Giudizion. Il nome del primo appuntamento è stato infatti “𝘋𝘰𝘯𝘯𝘦 𝘋𝘪𝘷𝘪𝘯𝘦. 𝘐𝘭 𝘱𝘦𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰”. 

La Mostra espone complessivamente 17 tele che raccolgono gli esiti di un progetto  frutto del talento e dell’impegno delle studentesse e degli studenti del Liceo Pablo Picasso. I giovani sono stati protagonisti di un Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), promosso dal Museo Città di Pomezia e condiviso dall’Istituto scolastico, che ha preso le mosse dall’evento celebrativo dedicato alle figure femminili della Divina Commedia – realizzato in collaborazione con il 𝘊𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘚𝘵𝘶𝘥𝘪 𝘍𝘦𝘮𝘪𝘯𝘪𝘯𝘶𝘮 𝘐𝘯𝘨𝘦𝘯𝘪𝘶𝘮 – svolto in occasione dell’anniversario della nascita del nostro Museo e dell’inaugurazione di Pomezia.

Un confronto pittorico con la tradizione letteraria

E’ stato chiesto di esprimere con il linguaggio dell’arte figurativa il portato del lavoro di studio e confronto con la tradizione letteraria, accordando loro massima libertà espressiva. Questo ha dato vita a una liberissima rielaborazione personale, dai risvolti anche intimi e appassionati, talvolta sorprendenti, sempre interessanti.
Gli studenti hanno operato scelte stilistiche originali e la rilettura nel contemporaneo, attraverso il 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘶𝘮 dell’arte, ha offerto al tema letterario una grande possibilità di sviluppo su molti piani diversi: immaginifico, pittorico, psicologico, emozionale, della riflessione intellettuale.
 
Lo sguardo spazia sulle immagini dolenti e lacerate di 𝘛𝘢𝘪𝘥𝘦 e 𝘗𝘪𝘤𝘤𝘢𝘳𝘥𝘢 𝘋𝘰𝘯𝘢𝘵𝘪; orizzonti di silenzio e contemplazione circondano 𝘔𝘢𝘵𝘦𝘭𝘥𝘢 e 𝘉𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦, paradisiache visioni di una femminilità incorporea e vagheggiata che si trasforma in fiamma di vita e rinascita con 𝘚𝘢𝘯𝘵𝘢 𝘓𝘶𝘤𝘪𝘢; più densi e drammatici gli evocativi rimandi mitologici nelle personificazioni delle 𝘌𝘳𝘪𝘯𝘯𝘪 e 𝘔𝘦𝘥𝘶𝘴𝘢. Anche la rielaborazione del tratto iconografico e simbolico è molto personale in tutte le opere e racconta con grande originalità il tragitto compiuto dall’antichità a oggi.

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