La Chiesa di San Gioacchino a Roma, scrigno di bellezza Liberty

di Guido Campese

Tra i tantissimi luoghi suggestivi da visitare nella città capitolina certamente non può mancare la Chiesa di San Gioacchino. Forse meno conosciuta e spesso al di fuori dei circuiti turistici questa chiesa si trova nel quartiere di Prati, in Via Marcantonio Colonna. Realizzata seguendo il progetto dell’architetto Aristide Leonori, fu costruita nel 1905, in stile neogotico.

San Gioacchino, Santo a cui è dedicata la chiesa, è il padre di Maria e il nonno di Gesù. L’edificio è anche conosciuto come Chiesa degli Scalabriniani, poiché gli stessi missionari di San Carlo Scalabriniani per diversi anni l’hanno gestita.

Sono molte ed interessanti le opere d’arte che si possono ammirare all’interno partendo proprio dalla statua dedicata a San Gioacchino. Non meno bella la tela raffigurante la Madonna con San Gioacchino e Sant’Anna e una vetrata policroma che riproduce la Madonna di Lourdes.

Il luogo è particolare anche perché è realizzato con l’apporto di opere d’arte provenienti da oltre 20 Stati, ognuno dei quali ha donato qualcosa. La Bulgaria per esempio ha donato un delizioso organo. La Russia a sua volta ha voluto regalare le colonne attualmente poste all’ingresso della porta centrale. Sono così state realizzate 14 cappelle. Ognuna di esse è dedicata a un Santo o a un tema religioso specifico, e sono state inserite nella chiesa, proprio in onore dei donatori.

La spettacolare cupola

Un luogo che è anche uno scrigno in cui è possibile ammirare molti elementi in stile liberty, anche noto come Art Nouveau. Uno su tutti è la decorazione della volta del presbiterio, realizzata con una serie di affreschi a tempera rappresentanti scene della vita di San Gioacchino e della Vergine Maria, realizzati nel 1908 dal pittore Cesare Maccari.

La cupola in particolare costituisce uno degli elementi architettonici più suggestivi dell’intero complesso. Realizzata in alluminio, in questo caso in stile neoclassico, è caratterizzata dalla presenza di un grande foro circolare, circondato da una serie di finestre più piccole, che ne consentono sia l’ingresso dell’aria che della luce.

Le stelle di cristallo di Boemia, collocate nella cupola durante un importante restauro della chiesa avvenuto nel XIX secolo, assieme al gioco di luce, creano un effetto particolarmente brillante soprattutto di giorno quando il sole filtra dal foro centrale e illumina così gli elementi cristallini.

La facciata della chiesa, gli interni decorati con affreschi, i marmi e gli stucchi, contribuiscono a rendere questo uno tra i luoghi più importanti di Roma dal punto di vista sia artistico che architettonico, come chiese, costituendone uno squisito esempio liberty.

Altri elementi decorativi, sempre in stile liberty, sono presenti nella cappella del Santissimo Sacramento, con la decorazione ad affresco della volta con raffigurazioni di angeli e simboli eucaristici, e nelle vetrate policrome delle finestre.

Il Liberty, rammentiamo, essere stato uno dei movimenti artistici più significativi dell’inizio del XX secolo, la cui diffusione trovò ampio consenso e successo in tutta Europa e in America. Uno stile che ha influenzato la produzione artistica di molti Paesi.

Tra questi ritroviamo anche Francia, Belgio, Italia, Austria, Ungheria, Germania, Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti. Elementi riferiti all’architettura e all’arte Liberty sono inoltre presenti anche in Polonia, Russia, Finlandia, Brasile e Argentina e in molti altri luoghi nel mondo.