L’Italia e la lista interminabile di eventi alluvionali

di Guido Campese

E’ una lista interminabile quella degli eventi alluvionali che negli ultimi anni non solo causa eventi climatici modificati, si sta sempre più incrementando.

Partiamo dalla recente alluvione che ha toccato l’Emilia Romagna e che ha scioccato tutti anche perché nel mese di maggio ne ha registrate ben due. La prima il 2 e 3 maggio 2023 dove territori come Forlì, Cesena, hinterland di Ravenna e Bologna sono andate sotto acqua. Ma la sfortuna vuole che appena pochi giorni dopo con piogge incessanti su un territorio già provato, se ne verifichi una seconda ancora più grave che oltre all’Emilia tocca anche parte delle Marche settentrionali. E’ il primo giorno di questa nuova inondazione il 16 maggio 2023. 

Esondano 23 fiumi e corsi d’acqua coinvolgendo oltre 43 comuni. Sugli appennini non si contano le frane che sono oltre 290 che toccando altri 58 comuni. E’ un disastro che fa registrare anche 15 morti e interrompe le vie di comunicazione con 500 strade franate, e in alcuni tratti le vie ferroviarie restano letteralmente con i binari a “penzoloni”.

Sono oltre 36.000 le persone che vengono evacuate, centinaia le scuole che vengono chiuse e a dispetto della narrazione di quei giovani sdraiati sul divano, sono proprio questi giovani, dei luoghi limitrofi, ma non solo, che accorrono per aiutare con pala e secchi e la loro benefica energia. Saranno chiamati “gli angeli del fango”. E’ una gara di solidarietà da tutta Italia e non solo.

La Premier Giorgia Meloni rientra dal Vertice dei G7 in Giappone per recarsi personalmente sui luoghi feriti da questa sciagura e verificarne lo stato al fine per mettere in campo le azioni e risorse necessarie per far rialzare questo territorio.

Un territorio, chiamato “il frutteto d’Italia” che ha pagato un prezzo altissimo e che oggi è al collasso socio/economico e zootecnico con migliaia di ettari di cultura persi, così come gli animali, le produzioni industriale, tutte cose che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro. Sono molte anche le aziende che non riusciranno più a ripartire.

Nel frattempo, in ogni caso, il “popolo romagnolo” seppur fortemente provato non demorde e tirate su le maniche lavora alacremente per tornare al più presto alla normalità. Dal canto loro, gli enti e funzionari preposti,  in questo caso non sono stati da meno. Hanno tutti posto in campo una sinergia tra Stato, Regione e Rappresentanze Istituzionali locali che sono da prendere ad esempio per l’ottimo lavoro di squadra. Quello che sempre ci dovrebbe essere, super parte al colore politico, per quelli che sono beni universali.

Ma una domanda sorge spontanea in tutta questa situazione. Non è che oltre agli innegabili effetti climatici dovuti alla mutazione, non ci sono anche altre cause come l’incuria di un territorio che in moltissime regioni d’Italia risulta sempre più fragile. Per non parlare del consumo “territoriale” di suolo che strappa troppi ettari in favore dell’asfalto?

E’ chiaro che vanno sviluppate infrastrutture più “solide” adeguate sia tecnologicamente che per le nuove impellenti situazioni legate al clima che, abbiamo capito, dovremo affrontare sempre più spesso.

D’altro canto la lista è lunga e ogni anno subiamo nella nostra bella Italia catastrofi di questo genere. Rammentiamone solo alcune giungendo a ritroso solo fino al 2020, perché si possa imparare dal passato, capire che non è un caso e costruire un futuro più sicuro e stabile partendo dalla terra.

L’elenco delle ultime alluvioni

  • 26 novembre 2022, ad essere alluvionata è l’Isola d’Ischia (a Casamicciola) e parte della Campania
  • 15-16 settembre 2022, l’alluvione tocca le Marche e l’Umbria
  • 24-29 ottobre 2021 una serie di piogge torrenziali creano l’alluvione in Sicilia tra Catania e Siracusa
  • 6 dicembre 2020 ancora una volta paga il tributo l’Emilia la cui alluvione tocca Modena, Nonantola e Bomporto. L’inatteso rialzo delle temperature ha contribuito al parziale scioglimento della neve caduta al suolo pochi giorni prima sull’appennino, contribuendo ulteriormente all’afflusso di acqua nei bacini.
  • 2-3 ottobre 2020 sono toccati i territori di Piemonte e Liguria. Limone Piemonte è risultato il centro maggiormente colpito
  • 8 agosto 2020 un’altra alluvione “lampo” si genera in Sicilia e si registrano diverse frane a Messina
  • 15 luglio 2020 l’alluvione tocca ancora la Sicilia, questa volta va sotto acqua Palermo.

La lista è davvero lunghissima se proseguissimo ed evidenzia che questo preoccupante fenomeno è decisamente in incremento. E’ dunque inequivocabilmente giunta l’ora di intervenire.

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