La psicologia nell’Arte

di Annalisa Lo Monaco

Mi sono imbattuta casualmente nel magnifico quadro di Cabanel, “L’angelo caduto”. 

Il particolare dello sguardo ci mostra una lacrima. Forse rimpianto? No, lo sguardo è carico di odio e di desiderio di vendetta. E quella è una lacrima di frustrazione, che anima chi non riesce a distaccarsi e a primeggiare. L’immagine ci rimanda Lucifero che si copre con il braccio destro, con le ali ripiegate quasi a proteggersi. Ormai è caduto, vinto.

Proprio lui, Lucifero, il Serafino più bello, il più amato e il più ricco d’amore fra gli angeli si ribella a Dio, di cui sa essere inferiore e, con un atto di superbia, lo sfida. 

Sfida che non potrà vincere e che sarà invece punita duramente, come ci racconta Isaia, 14: 11-14:

“Il tuo fasto è disceso negli Inferi, come la musica delle tue arpe. Sotto di te si stendano le larve, i vermi siano la tua coperta. Come sei caduto dal cielo, astro del mattino, figlio dell’aurora! Come fossi precipitato a terra, tu che aggredivi tutte le nazioni! Eppure tu pensavi in cuor tuo: “Salirò in cielo, al di sopra delle stelle di Dio erigerò il mio trono. Siederò sul monte dell’assemblea, ai confini del settentrione. Salirò sulle nubi più alte, sarò simile all’Altissimo, sarò Dio!.”

Come per tutti i figli, anche quelli prediletti, arriva il momento in cui ci si deve ribellare all’Autorità paterna.

L’età dell’adolescenza è l’età dell’egocentrismo. Anni nei quali ci si sente invincibili, super eroi. Anni nei quali si è convinti di saper fare tutto e di poterlo fare. Anni nei quali si contestano il Sapere, il Potere, l’Autorità.

Quegli stessi poteri contestati che salverebbero la vita se si ascoltassero. E’  l’età delle morti per idiozia, età nella quale si è più esposti alle droghe, all’alcool, al porno, al gioco d’azzardo, a tutte quelle dipendenze che, purtroppo, non traghetteranno nell’età adulta!

Dovranno passare anni perché gli ex adolescenti  possano riconoscere la saggezza degli insegnamenti genitoriali, peraltro raramente seguiti.

Se non si attacca, contesta, aggredisce colui/coloro che ci hanno messo al mondo, non si arriverà mai ad affermare la propria personalità. Non si potrà rivendicare il proprio posto nel mondo. C’è questo bisogno innato di supremazia e di attestare, anche in modo violento, la propria mascolinità.

Lucifero contesta il Padre, vuole farsi Re ma questo non può essere accettato e il ribelle deve essere punito. Come monito agli altri, per umiliarne la tracotanza, per ristabilire ferree gerarchie senza le quali sarebbe il Caos.