L’attuale cuore dell’Europa ci richiamano alla storia vissuta. 

di Guido Campese

Gli eventi che coinvolgono oggi il cuore dell’Europa ci richiamano alle antiche belligeranze fra le specie, prerogativa estensiva del proprio dominio da imporre sugli altri.

Anche l’uomo, principe fra le specie, segue questa legge e talvolta, nell’applicarla, abdica la razionalità e si abbandona ai più bassi istinti, per raggiungere sempre maggior potere.

La componente operativa dell’odierno conflitto è l’epilogo di una strategia costruita da oltre un decennio, basata su fasi contigue strutturate e pianificate ad arte ed in successione, attraverso l’uso di armi economiche, psicologiche ed infine belliche, che nell’intervenire trovano una piattaforma morbida, fiaccata dai passi precedenti e quindi, di più facile penetrazione.

Il mondo guarda con l’egocentrismo dei rispettivi governi e solo le coscienze umane dei popoli si commuovono davanti allo scempio che va in scena ogni giorno sui media, nei confronti di altri esseri umani privati di ogni qualsivoglia diritto di libertà.

Una sorta di collusione forzata ingessa gli altri Stati ad intervenire per porre fine a questo tremendo flagello, nell’ottica di un timore nucleare dalle dimensioni inimmaginabili. Ma se gli equilibri degli interessi in gioco, non mineranno le architetture portanti del mondo finanziario globale, l’azione bellica continuerà qualunque sia il risultato.

Diversamente, si aprirà una escalation di cui si saprà l’origine ma non la fine.

Un paio di cose da sapere: l’origine del nome Europa deriverebbe da “ereb”, che significa “occidente”. Con questo termine, nel 1500 a.C., i Fenici avrebbero indicato tutti i territori che si trovavano a ovest della Siria.  


L’Europa attualmente si estende per oltre 4 milioni di kmq. Il Paese più grande è la Francia mentre quello più piccolo è Malta. L’Unione Europea, nel suo complesso, conta una popolazione di 508 milioni di abitanti ponendosi così al terzo posto nel mondo, dopo Cina e India.

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