Il Primo maggio si festeggia la festa dei lavoratori tra musica, arte e qualche rito come quello dei mughetti.

In svariati luoghi del mondo ogni 1° maggio si celebra la “Festa dei lavoratori”. Esistono diversi riti, tra questi forse il meno conosciuto è quello di regalare un mazzetto di mughetti che è di buon auspicio rappresentando la speranza e il ritorno della felicità. Anticamente la pianta era dedicata al Dio Mercurio.

Il concertone

Tra i vari festeggiamenti a Roma si svolge anche il celebre “concertone”. Un concerto istituito sin dal 1990 dalle confederazioni sindacali CGIL, CISL E UIL che, con il patrocinio del comune di Roma, porta in Piazza San Giovanni la manifestazione musicale con tantissimi artisti. Concerto che torna in piazza dopo due anni senza pubblico per la pandemia. L’edizione 2022 dal titolo “Al lavoro per la pace” è condotta da Ambra Angiolini affiancata da Bugo ma anche da Giovanna Botteri, Marco Paolini, Stefano Massini e molti altri, con una carrellata anche di nomi Vip per i cantanti che animeranno l’evento.

Manifesto concerto 1° maggio 2022 a Roma

Ma andiamo per ordine con qualche cenno storico. La Festa dei lavoratori fu istituita a seguito delle lotte fatte dagli operai, nel periodo della rivoluzione industriale, per la riduzione della giornata lavorativa delle fabbriche, che fu portata a otto ore, a partire dal 1 maggio 1867. Inizialmente tale provvedimento fu applicato solo nello stato dell’Illinois, ma con una lento e progressivo ampliamento ad altri stati, fino a essere esteso all’intera America. Dall’America all’Europa il passo è breve. Per circoscrivere i fatti all’Italia dopo molte proteste e battaglie sindacali, partite da Livorno, la decisione della durata della giornata lavorativa fatta di otto ore fu ratificata nel 1890. Si giunse infine ad un vero e proprio accordo legale molto più tardi, nel 1923, formalizzandolo con il Regio Decreto n.692.

L’arte

Anche l’arte ripercorre questo traguardo e il dipinto più famoso, diventato il manifesto della giornata, è “Il quarto stato” realizzato da Giuseppe Pelizza da Volpedo, esponente della corrente sociale, tra il 1898 e il 1901. L’opera è oggi conservata a Milano al Museo del Novecento e raffigura un gruppo di braccianti che pur con pacatezza, avanzano in corteo inesorabilmente, in segno di rivolta contro lo sfruttamento, dirigendosi verso piazza Malaspina a Volpedo. L’opera sarà esposta, in occasione del 1° maggio 2022,  temporaneamente al Salone dei Cinquecento a Firenze.   

Il quarto stato” – Giuseppe Pelizza da Volpedo

Il mughetto

Come anticipato i mughetti rientrano tra i simbolismi legati al primo maggio. Questa tradizione viene introdotta da Carlo IX nel 1561 che nel giorno della sua incoronazione. Ricevette infatti in segno di portafortuna proprio un mazzetto di mughetti e perpetrò nel seguito il rito di questo dono. Nel 1976 diventa il simbolo della Festa dei lavoratori e sostituisce la rosa posta all’occhiello della giacca dei manifestanti. Una leggenda vuole che il mughetto nasca dal sangue di San Leonardo, versato nella lotta con il demone su cui vinse. La tradizione di regalare i mughetti si lega anche all’amore nascendo questo fiore nel periodo primaverile.

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