Primo maggio, ricorrenza della festa del lavoro.
di Guido Campese
Si festeggia in molti Paesi della mondo il primo maggio come ricorrenza della Festa del Lavoro. Questa festa internazionale è celebrata per onorare i lavoratori e il loro contributo alla società.
L’origine della festa risale alla fine del XIX secolo, ed in particolare proprio al 1º maggio 1886, quando migliaia di lavoratori negli Stati Uniti si unirono per manifestare con uno sciopero generale e rivendicare l’introduzione della giornata lavorativa che venisse ridotta ad otto ore giornaliere.
In seguito a questo sciopero, il 4 maggio 1886 ci fu anche a Chicago, a Haymarket Square, una manifestazione di protesta. Questa si concluse con scontri violenti tra manifestanti e polizia, noti come la “rivolta di Haymarket”. La manifestazione fu un momento cruciale nella storia del movimento operaio: Nella manifestazione morirono alcune persone sia tra i manifestanti che tra poliziotti.
La data del 1º maggio divenne dunque simbolo della lotta per i diritti dei lavoratori. Venne successivamente scelta come Giornata Internazionale dei Lavoratori dalle organizzazioni sindacali di tutto il mondo. Fu dichiarata festa internazionale dei lavoratori dal Congresso dell’Internazionale Socialista di Parigi nel 1889.
In Italia, il Primo Maggio è un giorno festivo e molte persone lo trascorrono insieme alla famiglia e agli amici, organizzando pic-nic, grigliate all’aperto o partecipando a eventi organizzati nelle città.
Tradizionalmente, le organizzazioni sindacali organizzano manifestazioni e cortei per ribadire l’importanza dei diritti dei lavoratori e delle condizioni di lavoro dignitose. Questi eventi spesso comportano discorsi di leader sindacali e politici e rappresentazioni artistiche, che includono anche esibizioni di artisti italiani e internazionali di varie correnti musicali.
Primo maggio in arte
Parlando di arte, una figura iconica, diventato un simbolo del movimento operaio italiano, ma che rimanda alla festività del 1° maggio in tutto il mondo, è sicuramente il dipinto “Il Quarto Stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo.
L’opera, realizzata nel 1901, rappresenta la scena di una manifestazione operaia. I lavoratori si riuniscono per dibattere sulle condizioni di lavoro e per chiedere migliori diritti e salari. La titolazione del quadro è emblematica e si riferisce infatti alla rappresentazione dei lavoratori come un quarto stato della società. All’epoca infatti oltre al potere della nobiltà, del clero e della borghesia, si affacciava e rivendicava anche il potere dei lavoratori e della loro produzione.
Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria d’Arte Moderna di Milano – Museo del Novecento. E’ stato realizzato in un momento storico in cui i lavoratori si stavano iniziando ad organizzare in sindacati e in partiti politici di sinistra. Le organizzazioni si adoperavano per combattere per i diritti dei lavoratori e migliorarne le condizioni.
L’opera rappresenta una critica sociale all’ingiustizia e alla disuguaglianza presenti nella società dell’epoca. Porta in sé anche un messaggio di speranza per un futuro e migliore giustizia sociale.