Una tradizione che inizia dal primo dopo guerra con un grande come Carlo Brighi, detto Zaclèn per poi approdare ai più conosciuti Secondo e Raul Casadei. In questo 2024 “Romagna mia” compie 70 anni e festeggia proprio sul palco dell’Ariston questo mercoledì con il debutto della Nuova Orchestra Santa Balera, una produzione MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti in collaborazione con Regione Emilia Romagna per la Campagna Verso il Liscio Patrimonio Immateriale dell’Unesco. Raggiungiamo Giordano Sangiorgi in queste ore prime del debutto sanremese…

Come nasce la Nuova Orchestra Santa Balera?
Nasce dalla prima esperienza di un contest nato nella rete dal titolo “Liscio nella rete” che ha fatto scoprire nel tempo tanti giovani musicisti della scena indipendente della Romagna, artisti che si sono avvicinati al liscio.

I ragazzi selezionati hanno seguito un iter o un contest?
Ne abbiamo radunati tantissimi proprio da quel contest fino a poter realizzare un primo festival targato MEI dedicato alle nuove band di liscio under-30. Da qui l’idea di fare un circuito nelle balere storiche di giovani che fanno liscio, ne abbiamo portati in scena oltre 100… e da li è nata una normale selezione che ci ha portato a definire una formazione finale di 15 musicisti proveniente da tutta l’Emilia-Romagna che, con orgoglio, salirà sul palco di Sanremo proprio per celebrare i 70 anni di “Romagna mia”.

Gli orchestrali e i ballerini si esibiscono sempre insieme?
La valorizzazione del liscio, per quanto ci riguarda, è inscindibile nel dialogo costante che c’è tra musica e ballo, per cui diciamo che la Nuova Orchestra Santa Balera si esibisce sempre con dei ballerini. Nello specifico sul palco dell’Ariston ci saranno 5 coppie, ovvero 10 ballerini sempre provenienti dalla Romagna.

Come nasce la candidatura di Liscio patrimonio dell’Unesco?
La candidatura la può avanzare qualsiasi territorio ma prima dev’essere presa in carico dal ministero della cultura del nostro governo. Il quale ha già risposto alla regione Emilia-Romagna che, a seguito dell’appello fatto dal MEI per considerare il liscio come patrimonio dell’Unesco, appello fatto assieme a Renzo Arbore, Morgan, Iva Zanicchi e Beppe Carletti, se ne è fatto carico e ora non resta che attendere i tempi burocratici (4 o 5 anni circa)… nel frattempo è indispensabile creare un dossier corposo che faccia capire quanto è importante e vitale il liscio per il nostro territorio e che peso cultura ha… come in effetti è.

Romagna mia al festival vuol essere un omaggio agli “Angeli del fango”. Tutti noi siamo stati toccata dalle parole del Presidente Mattarella, ma com’è adesso la situazione?
“Romagna mia” è stato un brano ad alto tasso di condivisione. Cioè nel post-alluvione, mentre si salva per pulire le città dal fango e dall’acqua che ha devastato la Romagna, gli alluvionati, i volontari, la Protezione Civile si ritrovavano la sera nelle piazze a cantare assieme “Romagna mia”. Quindi mai come in quel caso ha unito una regione intera. Le parole del Presidente Mattarella ha confermato e celebrato tutto questo e diciamo che oggi la situazione è quella di una ripartenza ma ancora molto lente. Ci sono zone in cui restano vive le tracce dell’alluvione: serve una maggiore incisività, una maggiore operatività per tornare davvero a rinascere completamente.