Il Farro e i suoi benefici, facile da digerire, molto nutriente oltre che gustoso. 

di Anna Maria Fabbri

Intero, integrale, perlato, tritato, trasformato in farina o in fiocchi, il farro è un ottimo alimento facilmente digeribile, molto nutriente, gustoso e salutare. Si ottiene da una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle graminacee e fa parte del genere Triticum e si distingue in  tre specie a seconda della grandezza del chicco o meglio della cariosside: “monococcum” quello col chicco piccolo chiamato comunemente farro monococco; “Triticum spelta” quello col chicco  grande denominato  spelta che per di più viene tritato o ridotto in farina, e il  Triticum dicoccum, che è quello col chicco medio chiamato semplicemente farro che comunemente viene venduto intero.

Insalata di farro

E’ chiamato pure frumento vestito perché dopo la trebbiatura il farro integrale conserva ancora glume e glumette che vengono eliminate nel farro perlato con il procedimento di pulitura detto sfarratura. Questo cereale le cui tracce risalgono alla preistoria, dimenticato per parecchi secoli perché soppiantato dal grano che ha resa maggiore, è stato ultimamente riscoperto per le sue ottime proprietà nutritive.

E’ un cereale molto ricco di fibre, specialmente quello integrale. Ha un indice glicemico medio per cui in dosi moderate unito a legumi e ortaggi è utile per controllare la glicemia ed agevolare il regolare funzionamento dell’intestino. E’ uno dei cereali meno calorici  in quanto sviluppa circa 340 calorie per ogni 100 grammi di prodotto, ed assorbe molta acqua durante la cottura, circa due volte e mezzo il suo peso iniziale e produce  un forte senso di sazietà, per cui può essere consumato pure nelle diete dimagranti.

I Valori 

I Valori medi nutritivi del farro integrale:

  • 69, 4 % carboidrati
  • 12,3 % proteine, in cui è presente la metionina un aminoacido essenziale che scarseggia negli altri cereali
  • 10,9  % acqua
  • 2,0 % grassi
  • 5,5 % di fibre 

Contiene le vitamine: E, D, A, B2, B3,  ed è ricco di sali minerali tra cui: calcio, ferro, potassio, magnesio, fosforo, sodio, manganese, rame, selenio e cobalto.

Attualmente in Italia il farro viene coltivato maggiormente nelle regioni centrali, tra cui nell’alto Lazio ad Acquapendente (VT), ai confini tra Umbria e Toscana, nel territorio collinare di origine vulcanica della Riserva Naturale del Monte Rufeno in cui alcune aziende agricole, che hanno l’obiettivo di tutelare le biodiversità, producono il farro del pungolo, un antica varietà di questo cereale, con peculiarità organolettiche dovute al terreno, alle condizioni climatiche e alle tecniche di coltivazione, la cui denominazione deriva da un attrezzo agricolo o meglio un bastone di legno che veniva usato per ripulire l’aratro, e per stimolare i buoi ad avanzare durante l’aratura.   

Come utilizzare il farro

Il Farro intero integrale o perlato, non necessita di ammollo e cuoce in 20-30 minuti quello perlato, mentre il farro integrale  cuoce in 30-40 minuti.  Con esso si possono preparare tante pietanze da gustare in ogni stagione. Unito a  formaggi, latticini, ortaggi, tonno e verdure nelle insalate fredde; da gustare tiepido insieme a verdure, carne o pesce; oppure nelle zuppe calde con i legumi.

Il Farro spezzato necessita di una breve cottura di 10 minuti circa. Dopo la cottura diventa cremoso ed è utile per riempire pomodori, zucchine, melanzane, peperoni, oppure per unirlo all’impasto di polpette e polpettoni .

La Farina di farro ottenuta in genere dal Triticum spelta viene impiegata da sola o miscelata ad altre farine. Si usa per fare pane, pasta, biscotti e dolci, ecc.

I Fiocchi di farro messi nel latte o nello yogurt sono ottimi per fare una prima colazione sana e nutriente.

Leggi altri articoli qui