La comunicazione interpersonale. 

di Annalisa Lo Monaco

La mancanza o l’errata comunicazione compromette, a volte in modo definitivo, rapporti importanti. Matrimoni, amicizie, rapporti parentali, di lavoro.

Quanti tipi di comunicazione ci sono? Diversi. Si può parlare con il corpo, con le espressioni, cioè con la mimica; anche il silenzio è una forma di comunicazione. 

Il silenzio armonico in una coppia o in famiglia, dove ognuno è dedito a fare qualcosa è un conto, ma il silenzio punitivo: “Non ti parlo perché ce l’ho con te. Perché mi hai deluso o perché voglio punirti e allora non ti rivolgo la parola”.

Questo è micidiale. Il silenzio può essere mortale. E’ la peggiore forma di comunicazione. 

Mi dicono, “Dottorè, ma noi parliamo tanto”.

 Si, ma vi ascoltate? Manca l’ascolto empatico. Allora impariamo a dedicare alle persone che si rivolgono a noi un, anche breve ascolto empatico, partecipativo. Ascoltiamo davvero quello che ci viene detto. 

Perché in una coppia è così difficile parlarsi e capirsi? Perché si ha l’impressione di essere continuamente fraintesi, come se non fossimo abbastanza chiari?

La risposta è semplice. Spesso quando cerchiamo di decodificare i nostri sentimenti, fra quello che proviamo e cerchiamo di esprimere e quello che arriva all’altro a volte c’è davvero poco in comune. E’ sempre difficile essere chiari e semplici quando si parla di se’ stessi. 

Per questo dobbiamo imparare a riconoscere noi per primi le nostre emozioni. Imparare a dargli un nome, sentire cosa in realtà scatena sentimenti e reazioni; solo dopo riusciremo a raccontarle a chi vogliamo debba comprenderle. La stessa cosa vale per l’altro, lo sforzo di capire cosa il partner, il figlio o l’amico ci vuole davvero trasmettere. 

Essere semplici e chiari quando ci esprimiamo ed essere attenti e partecipativi quando ascoltiamo, può risparmiarci fraintendimenti e malesseri.