Riappropriamoci delle parole e del loro significato.

di Annalisa Lo Monaco
 
‘Vecchio’ è una di quelle parole che non si possono più pronunciare perché ‘politically incorrect’.
 
 
Ma quando mai? A 90 anni si è vecchi, non anziani!
Perché negare la bellezza di una quarta età la cui esperienza è inevitabilmente visibile?
 
Negare la vecchiaia proibendo l’uso di questa parola, in questa società decadente, tesa all’eterna corsa verso la bellezza e la gioventù, significa negare la malattia e anche la morte.
 
Un’epoca di struzzi nella quale non chiamare le cose con il loro nome fa sperare che non accadano. 
Si ricorderà che diversi  anni fa, quando qualcuno in famiglia o fra i conoscenti avevano un tumore, non si pronunciava la parola ma si diceva: “Ha un brutto male” oppure “Ha quel male lì”.
Quasi che non riconoscendone l’identità si potesse esorcizzare. 
Non riconoscere e non accettare il naturale decadimento del corpo, non significa non farlo accadere.
 
Allora certo, manteniamoci in salute seguendo una dieta sana, facendo regolare attività fisica, cercando di contrastare dolori o altro con tutto quello che abbiamo a disposizione ma, per carità, non lamentiamoci degli anni che passano.
Poter invecchiare è un privilegio, e non a tutti è concesso!
 
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